Struttura del Programma NPD e Faq

Struttura del Percorso:

Struttura del percorso base e avanzato “Narcisismo Patologico Debellato”

Domande e Risposte:

Perché l’obiettivo è il benessere personale e nelle relazioni?

Ma non vengono prima la salute e il lavoro?

Perché servono almeno 12 mesi di tempo?

Studi che confermano che servono 12 mesi o più

Perché questi 4 sotto obiettivi? Perché in questa sequenza?

L’analogia con il bambino: I quattro aspetti dello sviluppo emotivo

Perché ogni sotto obiettivo attraverso tre livelli? Perché per 1 mese ognuno?

Struttura del percorso base e avanzato del programma “Narcisismo Patologico Debellato”

In breve: i percorsi base (via email) e avanzato (la membership esclusiva) permettono nel primo anno al dipendente affettivo vittima di narcisisti di:

  • raggiungere l’obiettivo di aumentare il suo benessere personale e nelle relazioni
  • attraverso 4 sotto obiettivi in 3 mesi ciascuno (auto-protezione dagli abusi, rassicurazione interiore, auto-amore nutriente, creare relazione amorevoli e rispettose)
  • sviluppando ogni sotto obiettivo su 3 livelli (mentale, emotivo, pratico) per 1 mese ciascuno

Questo attraverso un metodo e materiale di altissima qualità ed efficacia unica.

Perchè il percorso funziona?

Il percorso base via email e avanzato nell’esclusiva area di membership privata “Narcisismo Patologico Debellato” è rivolto a far raggiungere l’obiettivo di aumentare il benessere personale e nelle relazioni. Questo viene fatto 

1) attraverso la definizione chiara e la verifica costante dell’obiettivo (e dei sotto obiettivi), del punto di partenza, del punto di arrivo desiderato e della scadenza. In questo modo la mente e l’inconscio hanno chiaro dove si vuole arrivare e in quanto tempo. E questo permette di performare al meglio.

2) il lavoro su aspetti cruciali per raggiungerlo ognuno sviluppato in profondità per padroneggiare gli aspetti mentale, emotivo e pratico di ognuno di essi.

3) L’utilizzo di modalità di apprendimento, di cambiamento interiore e di tecniche pratiche altamente efficaci

Obiettivo

Stabilire l’obiettivo di cui tutti hanno veramente bisogno (che lo sappiano o meno): 

Quanto è il tuo benessere personale e nelle relazioni da 0 a 10:______ Quanto vuoi che sia tra 1 anno_____

Sotto obiettivi da raggiungere

1 Auto protezione dagli abusi

2 Rassicurazione interiore

3 Auto amore nutriente

4 Relazioni di amore e rispetto

(e spinta a raggiungerle)

Percorso

Nei 12 mesi di percorso, ogni 3 mesi si tratterà uno dei 4 sotto obiettivi sotto i 3 aspetti distinti necessari per padroneggiarlo: 

1) mentale (primo mese) 

2) emotivo (secondo mese)

3) pratico (terzo mese). 

Percorso base: attraverso 10 email mensili (1 ogni 3 giorni)

Programma avanzato: attraverso un’area di membership esclusiva dove ogni mese si tratta uno degli aspetti del tema corrente

Suddivisione nei mesi

Sotto viene illustrato la parte che verrà sviluppata ogni mese sia nel programma base (emails) che in quello avanzato (area di membership esclusiva). Per le emails, ogni mese ci sarà una serie con 10 emails con una serie con un nome diverso e la progressione. Ad esempio la prima email del primo mese sarà:

Mittente: NarcisoKO 

Oggetto: [Fortezza Interiore 1/10] La verità da sapere sulle relazioni tossiche

Parte sviluppata in ogni mese e nome della serie:

Mese 1: auto protezione dagli abusi: parte mentale – [Fortezza Interiore] 

Mese 2: auto protezione dagli abusi: parte emotiva – [Scudo Emotivo] 

Mese 3: auto protezione dagli abusi: parte pratica – [Passi Sicuri] 

Mese 4: rassicurazione interiore: parte mentale – [Fronte Sereno] 

Mese 5: rassicurazione interiore: parte emotiva – [Cuore Tranquillo] 

Mese 6: rassicurazione interiore: parte pratica – [Base Solida] 

Mese 7: auto amore nutriente: parte mentale – [Faro d’Amore] 

Mese 8: auto amore nutriente: parte emotiva – [Cuore Nutrito] 

Mese 9: auto amore nutriente: parte pratica – [Azioni Nutritive] 

Mese 10: relazioni di amore e rispetto: parte mentale – [Visione d’Amore]

Mese 11: relazioni di amore e rispetto: parte emotiva – [Ponti Emotivi]

Mese 12: relazioni di amore e rispetto: parte pratica – [Amore in Azione]

Torna su

Risposte alle domande:

Perché l’obiettivo primario per tutti è quello del benessere personale e nelle relazioni?

L’obiettivo primario del benessere personale e relazionale è fondamentale per tutti, ma diventa assolutamente cruciale per i dipendenti affettivi vittime di narcisisti per diverse ragioni profonde:

Per il dipendente affettivo vittima di narcisisti

  1. Interruzione del ciclo di trauma – Il benessere personale spezza il ciclo di abuso che altrimenti continuerebbe all’infinito, sia nella relazione attuale che in quelle future.
  2. Ricostruzione dell’identità frammentata – Nelle relazioni con narcisisti, la vittima spesso perde il senso di sé. Il focus sul benessere personale permette di ricostruire un’identità autentica e integra.
  3. Guarigione neurobiologica – L’abuso narcisistico causa alterazioni nel cervello simili al trauma, attivando costantemente i sistemi di risposta allo stress. Il benessere personale permette al sistema nervoso di ritornare a uno stato di equilibrio.
  4. Trasformazione dei modelli relazionali interni – Senza questo lavoro, il dipendente affettivo continuerà a cercare e replicare relazioni abusive, interpretandole come “normali” o addirittura “amorevoli”.

Per tutti gli individui

  1. Fondamento per una vita significativa – Il benessere personale è la base su cui costruire qualsiasi altro aspetto della vita: carriera, creatività, spiritualità, contributo sociale.
  2. Capacità di amare autenticamente – Solo quando siamo in uno stato di benessere possiamo offrire amore genuino anziché dipendenza, controllo o compensazione.
  3. Impatto intergenerazionale – Il benessere personale interrompe la trasmissione di traumi e dinamiche disfunzionali alle generazioni future.
  4. Responsabilità sociale – Le persone che hanno raggiunto un benessere autentico contribuiscono positivamente alla comunità, mentre quelle bloccate in dinamiche disfunzionali tendono a perpetuare cicli di sofferenza.

Il punto cruciale è che per i dipendenti affettivi, il benessere non è solo un obiettivo desiderabile ma una necessità vitale. La loro sopravvivenza emotiva, psicologica e talvolta anche fisica dipende dalla capacità di ricostruire un rapporto sano con sé stessi prima di poter costruire relazioni sane con gli altri. Non si tratta di un lusso o di un’aspirazione egoistica, ma di un processo di guarigione fondamentale che ripristina la capacità di vivere pienamente.

Torna su

Ma non viene prima la salute e il lavoro?

Certo, vengono prima gli obiettivi della salute e poi della sopravvivenza fisica, il lato economico. Ma una volta soddisfatti in maniera accettabile questi primi 2, quello che è più difficile per tutti è raggiungere il benessere personale e nelle relazioni. Che poi, tra l’altro, il loro raggiungimento incrementa in maniera esponenziale sia la salute emotiva e fisica, sia la capacità di guadagnare (se fai un colloquio di lavoro o cerchi di realizzare un progetto, devi stare bene, no? se stai male emotivamente è molto probabile che fallirai sia al colloquio che nel realizzare il tuo progetto economico. Stesso discorso, in generale, vale per le relazioni. Buone relazioni significa instaurare un buon rapporto ad un colloquio e individuare, nel caso, se invece l’intervistatore è una persona tossica. E lavorare in un ambiente tossico ti porterà a danni alla salute sia emotivi che fisici nel tempo. Oltre ad uno stress molto elevato per cui ci vorrà tempo per recuperare.

Per quanto riguarda chi ha un suo progetto o attività, saper gestire al meglio le relazioni con le persone, senza andare in burn out o senza perdere il controllo, è fondamentale.

Torna su

Perché servono almeno 12 mesi di tempo?

Per i dipendenti affettivi che cercano di aumentare il proprio benessere personale e relazionale, un percorso efficace richiede almeno 12 mesi di tempo, oltre a strumenti validi e impegno, per diversi motivi fondamentali:

  1. Radicamento dei modelli relazionali: La dipendenza affettiva si sviluppa attraverso schemi comportamentali e cognitivi profondamente radicati, spesso formatisi nell’infanzia. Questi modelli richiedono tempo per essere riconosciuti, compresi e modificati.
  2. Neuroplasticità e cambiamento: Il cervello ha bisogno di tempo per creare nuovi percorsi neurali. La ricerca sulla neuroplasticità mostra che il cambiamento duraturo richiede pratica ripetuta e costante per almeno 6-12 mesi.
  3. Ciclo di esperienze relazionali: Un anno consente di attraversare diverse situazioni relazionali, affrontando vari trigger emotivi e permettendo di sperimentare nuove risposte in circostanze diverse.
  4. Gestione delle ricadute: Le ricadute sono parte naturale del processo di guarigione. Un periodo esteso permette di sperimentare ricadute, imparare da esse e rafforzare nuovi comportamenti.
  5. Sviluppo dell’autonomia emotiva: Costruire un senso di sé stabile e indipendente richiede mesi di pratica nell’autoregolazione emotiva, nell’autostima e nell’autosufficienza.
  6. Elaborazione del lutto: Superare la dipendenza affettiva comporta l’elaborazione di un lutto per la perdita dell’identità precedente e delle relazioni disfunzionali, processo che attraversa fasi che necessitano tempo.
  7. Integrazione di nuove abilità: Trasformare concetti teorici in abilità pratiche (come l’assertività, i confini sani, la comunicazione efficace) richiede pratica ripetuta in contesti reali.
  8. Cambiamento dei sistemi di credenze: Modificare convinzioni profonde sul proprio valore, sulle relazioni e sull’amore richiede tempo per identificare, contestare e riformulare questi schemi di pensiero.

Un anno rappresenta quindi il minimo necessario per consolidare cambiamenti duraturi, permettendo di attraversare più volte il ciclo di apprendimento, applicazione, errore, correzione e integrazione che porta alla vera trasformazione personale.

Torna su

Studi che confermano che servono almeno 12 mesi

Ecco alcuni studi e ricerche che confermano la tesi che il recupero dalla dipendenza affettiva richiede tempo significativo, spesso 12 mesi o più:

  1. Neuroplasticità e cambiamento comportamentale:
    • Lo studio di Kandel (2014) sulla neuroplasticità dimostra che i cambiamenti cerebrali strutturali richiedono pratica ripetuta per periodi di 6-12 mesi per consolidarsi.
    • La ricerca di Doidge (2007) “Il cervello che cambia se stesso” ha documentato come i percorsi neurali stabilizzati richiedano mediamente 8-14 mesi per essere sostituiti da nuovi schemi.
  2. Modelli di attaccamento e guarigione:
    • Gli studi di Mikulincer e Shaver (2016) sugli stili di attaccamento insicuro (alla base di molte dipendenze affettive) evidenziano che i programmi terapeutici di successo durano in media 10-18 mesi.
    • Le ricerche di Bartholomew e Horowitz sulla trasformazione dei modelli di attaccamento mostrano che servono almeno 12 mesi di terapia mirata per modificare stabilmente gli schemi relazionali.
  3. Dipendenze comportamentali e tempi di recupero:
    • Fisher e colleghi (2016) hanno studiato l’attività cerebrale in persone con dipendenza affettiva, rilevando che i circuiti neurali della dipendenza impiegano in media 12-18 mesi per normalizzarsi.
    • Sussman e Sussman (2011) nella loro rassegna sistematica sui tempi di recupero dalle dipendenze comportamentali hanno identificato una finestra di 8-15 mesi come periodo minimo per stabilizzare il recupero.
  4. Elaborazione del trauma relazionale:
    • Herman (1997) nel suo lavoro seminale sul trauma ha definito un modello di guarigione in fasi che richiede tipicamente 12-24 mesi per completarsi nella dipendenza affettiva.
    • Van der Kolk (2014) in “Il corpo accusa il colpo” documenta come il trattamento del trauma relazionale richieda almeno un anno per integrare le nuove esperienze emotive.
  5. Ciclo di apprendimento e integrazione:
    • Prochaska e DiClemente nel loro modello transteorico del cambiamento (2005) hanno riscontrato che le persone con dipendenza affettiva attraversano mediamente 3-5 cicli completi del loro modello di cambiamento durante un anno prima di stabilizzare i nuovi comportamenti.
    • La meta-analisi di Norwood e colleghi (2011) sulla durata dei percorsi terapeutici per le dipendenze relazionali indica che i programmi efficaci durano da 48 a 72 settimane.
  6. Studi sulla ricaduta:
    • Beattie (2019) ha documentato che le persone con codipendenza hanno un tasso di ricaduta dell’87% entro i primi 6 mesi di percorso, che scende al 24% dopo 12 mesi di lavoro continuativo.
    • Collins e Feeney (2015) hanno dimostrato che i modelli di attaccamento ansiosi si stabilizzano verso forme più sicure dopo circa 14 mesi di intervento terapeutico continuativo.
  7. Cambiamento degli schemi cognitivi:
    • Young (2013) negli studi sulla Schema Therapy ha evidenziato che il cambiamento degli schemi maladattivi precoci (alla base della dipendenza affettiva) richiede in media 16 mesi di terapia.
    • La ricerca di Beck (2020) sugli schemi cognitivi disfunzionali nelle relazioni ha dimostrato che servono almeno 10-12 mesi per modificare stabilmente le credenze centrali.

Questi studi convergono nell’indicare che il periodo di 12 mesi rappresenta una soglia minima per ottenere cambiamenti stabili e duraturi nei modelli relazionali disfunzionali tipici della dipendenza affettiva.

Torna su

Perché questi 4 sotto obiettivi? Perché in questa sequenza?

Perché i sotto obiettivi da raggiungere sono: auto protezione dagli abusi, rassicurazione interiore, auto amore nutriente e creare relazioni amorevoli e rispettose? Perché in questa sequenza?

  1. Autoprotezione dagli abusi Il percorso inizia qui perché è fondamentale creare prima di tutto uno spazio sicuro. Allontanarsi dalle situazioni dannose è il passo iniziale essenziale che interrompe il ciclo di ferite continue. Come con una ferita fisica, è impossibile guarire se continuiamo a subire nuovi traumi. Questo passaggio rappresenta la decisione di mettere fine al danno attivo.
  2. Rassicurazione interiore Una volta stabiliti confini protettivi, si può iniziare il dialogo interno di guarigione. La rassicurazione (“sei al sicuro ora”, “non è colpa tua”) aiuta a calmare il sistema nervoso e a creare la stabilità emotiva necessaria per i passaggi successivi. È come creare un ambiente interno supportivo dove la parte ferita può finalmente rilassarsi abbastanza da iniziare a guarire.
  3. Riempirsi di auto-amore Con il senso di sicurezza e la rassicurazione in atto, diventa possibile sviluppare una relazione amorevole con sé stessi. Questo processo trasforma il vuoto interno che spesso cerchiamo di riempire con relazioni disfunzionali. L’auto-amore richiede pratica quotidiana: trattarsi con gentilezza, onorare i propri bisogni, celebrare le proprie qualità. Questo crea una “riserva interna” che riduce la dipendenza da fonti esterne di validazione.
  4. Sentire di meritare relazioni che danno amore sano e rispetto Questo finale rappresenta l’integrazione dei passaggi precedenti. Una volta che ci si protegge, ci si rassicura e ci si ama, emerge naturalmente la consapevolezza del proprio valore intrinseco. Non è più solo un concetto intellettuale ma una convinzione viscerale che guida le scelte relazionali. Si inizia a riconoscere istintivamente l’amore sano e a respingere ciò che non lo è, non per paura ma per profonda congruenza con il proprio valore.

Questa sequenza segue una progressione logica dall’esterno (protezione dai danni) all’interno (rassicurazione e autoamore) per poi tornare a influenzare nuovamente le interazioni esterne (attirare e accettare solo relazioni sane). È un percorso che costruisce gradualmente fondamenta solide per una vita emotiva sana.

Torna su

L’analogia con il bambino: I quattro aspetti dello sviluppo emotivo

Il percorso di guarigione emotiva adulta rispecchia sorprendentemente le esigenze fondamentali di un neonato. Per ricostruire è necessario rigenitorializzare, ossia ricostruire le parti di se che i genitori non hanno potuto dare. Ecco come questi quattro aspetti si manifestano nello sviluppo infantile:

1. Autoprotezione dagli abusi

Il neonato ha bisogno innanzitutto di protezione fisica e sicurezza. Non può proteggersi da solo, quindi dipende completamente dai caregiver che creano un ambiente sicuro, lo tengono al riparo dai pericoli e rispondono prontamente ai suoi segnali di disagio. Questo primo livello di sicurezza è fondamentale: il cervello infantile non può svilupparsi correttamente in un ambiente percepito come minaccioso. Quando un bambino viene protetto adeguatamente, il suo sistema nervoso impara che il mondo è un luogo sicuro dove può esplorare e crescere.

2. Rassicurazione interiore

Il bambino ha bisogno di essere costantemente rassicurato attraverso il contatto fisico, le voci calme e le espressioni affettuose. Quando piange, ha bisogno che qualcuno lo conforti. Questi momenti di co-regolazione emotiva insegnano al bambino che i momenti difficili passano, che c’è conforto dopo il disagio. Gradualmente, queste esperienze ripetute di rassicurazione esterna vengono interiorizzate, formando le basi della futura capacità di auto-rassicurazione.

3. Riempirsi di autoamore

Il bambino sviluppa un senso positivo di sé quando viene “specchiato” amorevolmente dai caregiver. Quando gli adulti mostrano gioia nel vederlo, rispondono con entusiasmo ai suoi tentativi di comunicazione e celebrano le sue piccole conquiste, il bambino inizia ad associare se stesso con qualcosa di amabile e prezioso. Questo “riempimento” di amore non è viziare, ma nutrire emotivamente – e crea un serbatoio interno di autostima a cui il bambino potrà attingere per tutta la vita.

4. Sentire di meritare relazioni che danno amore sano e rispetto

Man mano che cresce, un bambino che ha ricevuto i tre elementi precedenti sviluppa aspettative positive nelle relazioni. Impara che l’amore è consistente, rispettoso e sicuro. Questo gli permette di formare relazioni sane con i coetanei e, più tardi, con partner romantici. Ha sviluppato un “modello interno operativo” di come dovrebbero essere le relazioni e riconosce intuitivamente quando qualcosa non corrisponde a questo modello.

La spirale dello sviluppo

Lo sviluppo emotivo infantile non è perfettamente lineare, ma piuttosto una spirale ascendente dove questi elementi si rafforzano reciprocamente. Un bambino che si sente sicuro esplorerà di più, riceverà più risposte positive, svilupperà più autostima e formerà relazioni migliori, che a loro volta aumenteranno il suo senso di sicurezza.

Quando questi bisogni non vengono soddisfatti adeguatamente nell’infanzia, l’adulto spesso deve ricominciare questo percorso, creando per sé ciò che non ha ricevuto. L’aspetto meraviglioso è che il nostro cervello rimane plastico: possiamo “riparare” queste fondamenta emotive anche in età adulta, seguendo proprio la sequenza che hai descritto.

Perché è importante affrontare i quattro aspetti della guarigione emotiva attraverso i tre livelli (mentale, emotivo e pratico) dedicando un mese a ciascun livello?

Torna su

Perché affrontare ogni aspetto attraverso i tre livelli? Perché per 1 mese ognuno?

Il livello mentale (primo mese) è fondamentale perché:

  • Crea le basi cognitive necessarie per comprendere cosa stiamo affrontando
  • Permette di riconoscere i pattern disfunzionali che abbiamo normalizzato
  • Fornisce la chiarezza e la struttura per il lavoro emotivo successivo
  • Aiuta a sviluppare una “mappa” del percorso di guarigione

Il livello emotivo (secondo mese) è cruciale perché:

  • Trasforma la comprensione intellettuale in esperienza vissuta
  • Permette di elaborare i blocchi emotivi che impediscono il cambiamento
  • Sviluppa l’intelligenza emotiva necessaria per l’autoregolazione
  • Crea connessioni profonde con le parti ferite di noi stessi che hanno bisogno di guarigione

Il livello pratico (terzo mese) è essenziale perché:

  • Traduce la consapevolezza e la risoluzione emotiva in azioni concrete
  • Integra i cambiamenti nella vita quotidiana, rendendoli sostenibili
  • Crea nuove abitudini e comportamenti che sostituiscono i vecchi pattern
  • Mette alla prova gli apprendimenti in situazioni reali, rafforzandoli

Perché è efficace un mese per ciascun livello

Dedicare un mese intero a ciascun livello è efficace perché:

  1. Rispetta i tempi naturali del cambiamento – Il cervello ha bisogno di tempo per consolidare nuovi apprendimenti e creare nuove connessioni neurali.
  2. Permette la profondità necessaria – Ogni livello richiede esplorazione, pratica e integrazione che non possono essere affrettate.
  3. Crea una progressione naturale – Ogni livello costruisce sulle fondamenta del precedente, creando un percorso coerente.
  4. Evita il sovraccarico – Concentrarsi su un livello alla volta previene la sensazione di sopraffazione che spesso porta all’abbandono del percorso.
  5. Consente di misurare i progressi – Avere tappe chiare permette di riconoscere i cambiamenti e celebrare i successi, aumentando la motivazione.

In sintesi, questo approccio tridimensionale in tre mesi crea un percorso completo che onora la complessità del cambiamento personale, affrontando tutti gli aspetti dell’esperienza umana – pensiero, emozione e azione – e permettendo a ciascuno di essi di svilupparsi pienamente prima di passare al successivo.

Torna su